ALESSANDRA
SALVOLDI

SINOSSI

In un mondo in cui i diritti delle donne vengono tristemente meno ogni giorno, Irene è la storia di una donna libera che non piega la sua identità alle imposizioni sociali, religiose, culturali e familiari e rivendica il diritto di essere solo sé stessa.

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NOTE DI REGIA

In un momento storico, nel quale i già fragili diritti delle donne vengono minacciati a livello mondiale, "Irene" vuole raccontare una storia di determinazione e consapevolezza femminile.

La protagonista è una giovane donna alla ricerca della propria dimensione identitaria che non si lascia scalfire e schiacciare dai pregiudizi sociali, culturali, religiosi e sentimentali.

La rottura di un rapporto amoroso stabile e storico la porta ad reinterpretarsi e rileggersi in maniera più intima e personale andando oltre le rivendicazioni e i giudizi dell’ormai ex compagno di vita.

Il corpo delle donne è terreno di battaglia tra lo stereotipo di una entità che è solo moglie e madre e la libertà di essere ciò che si vuole oltre una pancia gravida procreatrice.

La dimensione del film oscilla tra realismo magico e dimensione onirica; tra la riscoperta di sé e il rivivere il passato; tra Irene e il suo doppio rovesciato, libero e maschile; tra la sua libertà e le imposizioni sul femminile; tra il diventare madre e un figlio che non è mai esistito.

I pochi dialoghi che riemergono dalla memoria della protagonista sono schiacciati dalla musica, preponderante elemento narrativo. I non detti di una vita si fondono con un futuro di consapevolezza e libertà.

Il finale è sospeso come le vite di ciascuno di noi che cambiano direzione come foglie al vento tra il peso delle scelte, troppo spesso degli altri, ma, da oggi, almeno per Irene, solo per le sue.